sabato 26 giugno 2010

Pino Scotto!


"Lo chiamano Indie. Indie... Perchè non si capisce un cazzo di cosa fai!"
...e i Tokyo Hotel?
"Son tre macchinette che le han messe lì. Son tre gioppini che li han messi lì. Gli hanno messo in testa il cappellino, le treccine... Hai capito...?"
GRAZIE PINO.
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venerdì 25 giugno 2010

Marcello Lippi: "La responsabilità è mia".


...meno male. Per un attimo ho pensato fosse colpa mia.

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Ma guardate al lato positivo della faccenda: adesso finalmente potremo ascoltare Seven Nation Army dei White Stripes senza pensare a Totti, Pirlo e Cannavaro.
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giovedì 24 giugno 2010

piccolo delirio...


Piccolo post (inutile e) delirante di inizio estate, con tanto di stanchezza da lavoro e tensione pre-Nazionale (nel senso di Lippi).

Ieri sera, a casa in una nottata tutto sommato tranquilla, Rabbit rimasto sulla poltrona a bere nu pò di limoncello, buono, ed a guardare in Tv quella gran gnocca della Audrey, mignotta di lusso in Colazione da Tiffany, film molto bello, divertente e commovente allo stesso tempo, passato alla storia come fedele specchio di una certa società di una certa America pre-crisi. Anche se una cosa ci ha lasciati l'amaro in bocca: nel film, i protagonisti non fanno colazione da Tiffany's!!!! Eeeh, lo so, ci siete rimasti male anche voi. (a dire il vero, Audrey mangia una ciambella davanti alla vetrina, durante i titoli di testa, ma sappiate che coloro che si aspettano una vera e propria colazione, come si deve, rimarranno delusi).


Un pò come quando vi siete accorti che in Arancia Meccanica non c'era alcuna traccia di agrumi, o che il titolo Pasto Nudo lasciava pensare a tutt'altro film... (ok, e questa è una citazione dai Simpson).

Ok, fine del delirio. Ma quant'era bella la Audrey....

mercoledì 23 giugno 2010

Ex libris - 23 Giugno 2010

«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TREK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.»
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Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
(citato nella traccia n.4 della prima prova scritta all'esame di maturità, anno scolastico 2009/2010)

sabato 19 giugno 2010

Ex libris - 19 Giugno 2010

Sono a casa, seduto davanti alla Tv, quando il telefono suona e una voce dall'altra parte dice: «Mr Allen, gradirebbe essere l'uomo vodka di quest'anno?»
E io rispondo: «No, Woody Allen è un artista e non fa pubblicità, non è un ruffiano, non beve vodka e se lo facesse non berrebbe la vostra!»
E lui: «Peccato, paghiamo cinque milioni di dollari.»
E io dico: «Attenda in linea, prego, le passo il signor Allen».
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[Wody Allen]

venerdì 11 giugno 2010

imbavagliati, noi. impuniti, loro. arricchiti, gli altri.

Ieri, come anticipavamo nello scorso post, è passata la legge sulle intercettazioni. Ci va, in questa sede, di spendere altre due paroline sull'argomento. Lasciamo ad altri (giornalisti professionisti, editorialisti, "combattenti" e "resistenti" di ogni ordine e grado) le grandi considerazioni, i ragionamenti e le conclusioni del caso. Noi, come sempre umilmente, ci limitiamo a ricordare quanto questa nuova legge potrà limitare la libertà d'opinione, la libertà d'informazione, la libertà d'espressione.
E il nostro non è "catastrofismo" come ha detto ieri nel suo editoriale il signor Minzolini. I nostri non sono allarmismi. La nostra paura, il nostro timore nasce dalla certezza che notizie come quella data oggi dal sito dell'Unità, che parla di indagini dell'antimafia dalle parti dell'Aquila e di presunti legami tra cosa nosta e la 'cricca', notizie simili non potranno più essere date. Né da noi lette.
Da parte nostra, da noi di Rabbit, un sincero augurio di buon lavoro e un in bocca al lupo a tutti quei giornalisti, scrittori e opinionisti che da domani vedranno il loro lavoro diventare sempre più difficile.
Una buona, o meglio un piccolo incoraggiamento, arriva dagli amici del Fatto Quotidiano, che nell'incoraggiante articolo di Gomez promettono di aiutare noi, semplici (e, in effetti, indifesi) cittadini ad orientarci, a districarci in questa giungla che sta diventando la (dis)informazione in Italia.

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Per la cronaca: dal momento che noi (cittadini che vogliono restare liberi) siamo, per fare da coda al titolo del post, gli imbavagliati, a voi indovinare chi saranno gli attori che interpreteranno gli impuniti e chi gli arricchiti...

giovedì 10 giugno 2010

il suo nome è Cosimo Manfreda, ed è un eroe.

Oggi è il 10 giugno 2010. Oggi, in Italia, nella nostra piccola, xenofoba, razzista, odiosa, vanitosa, sonnolenta e bulimica italietta sono successe tante cose. Sono successe tante cose nella nostra splendida, verde, colta, laboriosa, amata Italia.
Oggi si celebra l'anniversario dell'entrata in guerra, disgraziato proclama di un uomo troppo piccolo che voleva sentirsi troppo grande, che oggi ha in chi ci guida una ridicola, rimpicciolita fotocopia. Disgraziata ode alla venuta del mondo nuovo, voglia di posti al sole che tanti lutti addusse all'italiani. All'Italia di mogli, madri e figlie che han pianto. Oggi c'è la festa dei marinai, che nelle loro candide uniformi marciano sotto il sol leone, e salutano il Presidente Comunista in piedi accanto al Ministro Fascista. Presidente che firma, firma, firma leggi e leggine e leggette, come quella passata oggi appunto, 10 giugno 2010, anniversario dell'entrata in guerra, seconda guerra mondiale. La legge passata oggi che tanto odora di ventennio e che poco fa sperare per il futuro, legge grazie alla quale molti scrittori, giornalisti, intellettuali (tutti migliori del vostro umile Rabbit, tutti più accreditati e più bravi del vostro umile Rabbit) non potranno più lavorare. Non potranno più scrivere. Rischieranno di andare in galera se parleranno di cose scomode, di cose che non piacciono al piccolo erede del piccolo uomo, che crede di essere un grande Napoleone contemporaneo. Che crede di poter fare e dire tutto quello che vuole.
Oggi, in Italia sono successe tante cose, tant'altre ve ne sarebbero da raccontare, di madri infermiere che rapiscono i bimbi d'altre donne, di donne violentate e uccise, di preti denunciati che pagheranno, speriamo, le loro pene all'inferno, o almeno così ci ha promesso Madre Chiesa. Oggi però, un nome su tutti deve restare nella memoria: questo nome è Cosimo Manfreda, operaio morto mentre faceva il suo lavoro, a Brindisi, nell'esplosione di un serbatoio, mentre faceva il suo lavoro. Lavoro umile, nobile, faticoso. Lavoro dignitoso. Lavoro da eroe. Cosimo si unisce ai tanti, troppi altri che perdono la vita, ogni anno, ogni mese, ogni settimana in italia.
Disgrazia. Fatalità. Incidente. Più o meno gravi colpe, valle a cercare adesso. Vai a indagare. Vallo a dire alla famiglia di Cosimo di chi è la colpa. Vallo a dire a Cosimo che è stato un incidente.
"Così è la vita" direbbe Kurt Vonnegut.
Cosimo Manfreda è morto, viva Cosimo Manfreda, dice Rabbit.
Ma tanto, domani ci saremo già dimenticati di lui, da domani per qualche settimana i problemi saranno altri, e allora le morti bianche di Cosimo e dei suoi compagni di sventura passeranno in secondo piano, mentre torneremo, noi italiani, a domandarci se Andrea Pirlo recupererà in tempo, e perchè Lippi non ha portato anche Francesco Totti al mondiale, e se davvero gli azzurri quest'anno se la caveranno.
Rabbit non ti conosceva, Cosimo. Rabbit nemmeno sapeva chi tu fossi, fino ad oggi. Rabbit ti saluta, Cosimo, te e i tuoi familiari. Ci vediamo dall'altra parte.