martedì 7 aprile 2009

Come in un libro di Ballard

Certe volte la vita è proprio strana. Certe volte avvengono fatti talmente strani che sei portato a chiederti: "ma sarà un caso?" Altre volte, invece, ti dici "lo sapevo" e, come una novella Cassandra, ti ritrovi ad aggiungere "lo sapevo ma tanto nessuno mi avrebbe creduto".
Che non è, in fondo, quello che fa ogni autore di fantascienza?
Ogni autore di fantascienza "seria", direi.
Capita che tempo fa, in un mercatino, ho recuperato un vecchio Urania del 1979, ovvero Terra Bruciata di J. G. Ballard. Lo sto leggendo ed ecco che ieri, improvvisamente, giornali, internet e Tg sono riempiti di immagini e notizie che sembrano raccontare le vicende del dottor Ransom...
Strade ricoperte di polvere, città evacuate, mancanza di cibo ed acqua... Addirittura accenni, su di un sito internet, a presunti atti di sciacallaggio (i cannibali descritti da Ballard nel suo inquietante affresco).
Poi mi sveglio, mi accorgo che i telegiornali non stanno raccontando dell'imminente uscita di un film tratto da Terra Bruciata bensì del terremoto avvenuto in Abruzzo.
Mi sveglio sperando di stare ancora sognando.
Mi sveglio, e mi rendo conto di quanto peggio possa essere la vita rispetto ad un romanzo di fantascienza...
E' vero, il più delle volte gli autori di Sf (Bradbury, Clarke, Dick, Ballard) o gli artisti (basti pensare a Stelarc) sono profeti, e raccontano con qualche decennio di anticipo situazioni destinate inesorabilmente a verificarsi.
Purtroppo, però, a volte è la realtà a superare la fantasia...

Peccato solo non poter smettere di leggere questo romanzo che è il mondo.

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